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“Perché il nostro cuore non fa BOOM BOOM, ma TA TA BOOM”

San Severo, un paese probabilmente come tutti gli altri. Un paese in cui ci sono le case, i palazzi, parchi, le piazze, la campagna. Un paese in cui il sole splende e accarezza il popolo come fosse un guanto, un paese in cui il cielo è azzurro e lo riempie come fosse mare, come fosse poesia. La gente esce, si diverte, ci si becca in giro nei soliti posti…come in tutti gli altri paesi. Ma, nel mese di Maggio, in questo piccolo grande paese le case sembrano più colorate, i palazzi diventano punti di riferimento, i parchi prendono vita, le piazze accolgono il popolo e i campi si illuminano di una luce radiosa. Nel mese di Maggio, il sole che splende e accarezza il popolo è la speranza, il cielo azzurro che riempie il paese come fosse mare diventa magia: si riesce a guardare l’orizzonte. Nel mese di Maggio tutto è più bello, tutto è più raggiante e luminoso perché c’è lei che con il suo manto lascia per le vie una luce ancor più luminosa del sole. C’è lei che con i suoi occhi splendenti e profondi protegge e avvolge il popolo come in un canto, come fosse una dolce e meravigliosa ninna nanna. C’è lei che quando esce fa venire i brividi, emoziona e ama incondizionatamente. Sapete cos’è l’amore? Tutti lo sappiamo nel bene e nel male, ma questo tipo di amore è differente: è un amore puro, è un amore che non chiede nulla in cambio, è un amore meraviglioso e incondizionato. Lei è la nostra amata patrona, la nostra ancora di salvezza da tutti i mali, la nostra luce, il nostro sole, il nostro cielo e potrei continuare all’infinito. Nel mese di Maggio, il popolo sanseverese onora la sua luce con una festa spettacolare e ogni anno è sempre un’emozione. Tutto il paese si colora di nastri e addobbi vari di colori diversi in base al “rione”. Ogni rione organizza, secondo la tradizione, una batteria, uno spettacolo pirotecnico pieno di amore e devozione per lei, la nostra luce. Noi crediamo che i botti servano a scacciare il male e la negatività, ma ci basta guardare lei per tornare a sperare e a sorridere quando quest’ultimo prende il sopravvento. In questo anno, questa emozione non la vivremo come sempre e sappiamo tutti perché, ma voglio ripercorrere con voi tutto l’amore che proviamo per questa festa che come avrete capito non è una semplice festa: è la vita, è l’anima del popolo sanseverese perché lo unisce in un abbraccio infinito e vero più che mai. Il cielo è meno luminoso oggi, ma quando esce lei, si illumina e il sole ci avvolge perché tutti noi siamo suoi figli, le strade si riempiono di gente come fosse un fiume infinito nel quale tutti noi vorremmo essere. Ed ecco la prima batteria: alla sua accensione si provano un’infinità di emozioni tra cui ansia, paura, speranza, amore, devozione. La seconda, poi, la terza, la quarta…è così via. E poi ci sono io, una “fuijente” che da bambina aveva il terrore di quel maestoso spettacolo, ma che crescendo e vedendo i suoi occhi meravigliosi si è ripromessa di correre per lei, di correre come se non esistesse un domani, di correre come si fa nella vita di sempre perché la vita è una corsa continua e non ci si deve mai fermare, per nessuna ragione al mondo. Come me, ci sono centinaia di migliaia di ragazzi, ragazze, donne, uomini e bambini che corrono senza fermarsi mai dietro i “fuochi”: questa non è pazzia signori, ma è amore puro, è emozione, è l’unione di un popolo che spesso si sgretola. Così ci sentiamo tutti più vicini, stretti in un mega abbraccio al momento del fatidico “finale”. Sarà folle, ma le emozioni che si provano correndo non si possono spiegare, fanno parte del cuore di ognuno di noi. Ma oltre tutto ciò, di sera, in quel rumoroso e piacevole suono si susseguono le nostre amate “bancarelle”, il nostro amato “torrone”, le “giostre”, gli spettacoli pirotecnici che lasciano senza fiato, il “piromusicale”, lo “zucchero filato”, la felicità e i sorrisi dei bambini per i “palloncini”, il classico panino con il “torcinello”. Tutto questo è per celebrare lei, la luce del nostro paese: la nostra amata patrona Maria S.S. del Soccorso. “Perché il nostro cuore non fa BOOM BOOM, ma TA TA BOOM” -Nardella Alessia. Dal concorso Write for her del rione Arc a nèvë

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