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Alfredo Fania ” CALIFANO Tra poesia e jazz
Omaggio al grande cantautore del quartetto made in Capitanata
I percorsi artistici curvano inevitabilmente insieme a quelli personali, evolvendo e maturando sensibilità e nuove espressioni, come nel caso di Alfredo Fania, trombettista e vocalist sanseverese, autore di tanti concerti in piazze e prestigiose cornici teatrali, che questa volta ritorna con lo spettacolo “CALIFANO tra poesia e jazz” omaggio ad uno dei poeti della canzone italiana. Ad affiancarlo nell’inossidabile quartetto de I Buskaglia, gli amici e maestri Dino Basile al piano, Gigi Lorusso alla batteria e Luigi Ferro al contrabbasso.
Riproponendo successi indimenticabili che hanno fatto grande la canzone italiana, tra cui Un’estate fa, Minuetto, Tutto il resto è noia, La nevicata del ’56, Una ragione in più, Fania può contare su un repertorio ricco di intense melodie e di poesia, valore artistico che certo non sfugge all’orecchio e all’occhio esperto del musicista. “Per uno strumentista come me è stato difficile avvicinarsi al testo, abituato a valutare soprattutto l’aspetto melodico e sonoro dei brani. Ma quando sono riuscito a leggere con attenzione le parole delle canzoni ne sono rimasto colpito, apprezzandone la lirica e insieme rivedendomi in quei versi struggenti e vissuti” spiega l’interprete, che pensa così di riportare Califano al suo mondo, alle tinte jazz: operazione in verità già avviata dallo stesso cantautore romano negli ultimi anni della sua carriera. “I brani rispondo bene all’adattamento jazz, in intesa con i giri armonici e i momenti strumentali tipici del genere, e questa per me è stata una piacevole constatazione, dato il legame sempre crescente con le canzoni di Franco Califano” continua Fania, che nel rispetto delle sonorità naturali delle composizioni non esclude anche l’esecuzione acustica per le melodie che lo richiedono. “Sono sempre stato attratto da artisti liberi e scapigliati, la cui vita era tutta un grande show, anche fuori dal palco. Musicisti degli anni ’30 quali Luis Armstrong, che univa il canto all’uso della tromba – a me congeniale, o come Luis Prima, italoamericano legato ai successi Sing, Sing, Sing , Just a Gigolo , Angelina, Zooma zooma baccalà, fino ad arrivare al “gangster” di casa nostra Fred Buscaglione, passando per la Broadway e il sogno americano di Sinatra, che ha dato impulso alla celebre stagione della Big Band Orchestra” continua Alfredo Fania. Artisti sregolati e anticonformisti, dal “whisky facile” e con un debole sfacciato per il gentil sesso, capaci nella stessa serata di uscire da un locale ed entrare in un altro, ricominciando a suonare, a vivere, ad amare, nell’atmosfera dolorosa e sognante del dopoguerra.
A Califano ci arriva scovando tra le righe delle canzoni una vita allo stesso modo avventurosa ed autentica, votata all’arte, al divertimento ed alla sensualità, ma anche dolente, la stessa che per primo il cantautore romano ha cantato insieme alle ferite della borgata, in una Roma ancora zuccherosa e da cartolina.
Fania coglie una continuità nello stile di vita di Buscaglione, Sinatra e Califano, anche se quest’ultimo aggiunge la malinconia, la solitudine, una maledizione che diventa poesia. Sono andato a letto cinque minuti più tardi degli altri, per avere cinque minuti in più da raccontare, diceva il cantautore a chi gli domandasse della sua vita.
Imprinting per il musicista pugliese il brano L’ultima spiaggia, composizione che in modo inatteso lo lega a Califano, insieme al concetto di libertà espresso nell’evergreen La mia libertà, considerabile la sua My Way. Un canto libero quindi, dove tutto il resto è noia, ma una noia a cui sfuggono la luce della musica e i ritmi avvincenti del jazz che animeranno il repertorio rivisto dal quartetto. “C’è nei brani di Califano una malinconia vitale: il passato che ritorna con le sue cicatrici, ma senza rimpianto, una dimensione dove tutto è come doveva essere, nonostante le vicende spesso amare. Califano è la parte matura del mio percorso artistico, in cui cui l’artista supera il personaggio. Un sorpasso grazie a cui finalmente il poeta trascende la star” continua Fania.
Uno spettacolo dai colori estivi, capace di regalare buon’umore “CALIFANO Tra poesia e jazz”, in calendario il prossimo 21 luglio a Foggia, nel suggestivo Chiostro di Santa Chiara – altre date in corso di definizione. Una performance in cui non mancheranno momenti di animazione e aneddoti tratti dalle turbolente vicende del cantautore romano.
Per informazioni ed approfondimenti è possibile visitare la pagina Facebook Alfredo Fania.
DALLO SPETTACOLO TUTTA MIA LA CITTA’ – ALFREDO FANIA IN “YOU RAISE ME UP”
https://www.facebook.com/dauniaarteecultura/videos/518383331984476/
Segue breve biografia di Alfredo Fania
Ha iniziato a studiare musica dal 1980. Successivamente ha frequentato il Conservatorio di Musica “Umberto Giordano” di Foggia nella classe di di tromba. Continuo gli ultimi due anni presso il Conservatorio “E.R. Duni” Matera, dove mi diplomo sotto la guida del Maestro. D.Pasquino già prima tromba al Teatro Petruzzelli di Bari).
Dal 1998 ad oggi ha tenuto più di 3000 concerti in italia e all’estero, ha partecipato in qualita’ di trombettista a programmi televisivi nazionali quali “Uno Mattina” (Rai 1), ”Sereno Variabile” (Rai 2), ”In Famiglia” (Rai 2), “Piazza Italia” (Rai 1).
Ha collaborato con artisti di fama internazionale come Billy Preston, Ronnie Jones, Giovanni Imparato i Cimarosa e tanti altri.
Ha lavorato come musicista nei principali villaggi turistici del Bel Paese (Forte Village Resort in Sardegna il Ciocco Hotel & Resort in Toscana,Planibel Resort in Valle d’Aosta per citarne alcuni) e dei piu’ prestigiosi Hotel tra i quali il Grand Hotel Rimini, il Pizzomunno di Vieste,il Golden Tower di Firenze,lo Sheraton di Catania, l’Hilton di Roma,ai Cappuccini di Gubbio e tantissimi altri spesso sotto l’occhio attento di significative personalita’ dello spettacolo nazionale iscritto al Corso Accademico di II livello in musica jazz presso il Conservatorio di Rodi Garganico (Fg).Attualmente insegnante di musica presso IC Taio (Trento).
“Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi,non sarai neanche sicuro se sia finita davvero. Ma su un punto non c’è dubbio, ed è che tu,uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato”.
HARUKI MURAKAMI