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SAN SEVERO, LA NASCITA DELLE FORMAZIONI POLITICHE E LA SATIRA POPOLARE, NEI VOLUMI DI ARMANDO PERNA

E’ una storia, quella sanseverese, che non smette di sorprendere, ricca di risvolti e vicende originali, che raccontano anche dello spirito e del carattere popolare. Com’è per quelli che, facendo il verso alla tradizione dauna, potremmo definire “canti a dispetto”, ma non di carattere amoroso, bensì politico, con cui la platea cittadina pungolava i candidati dei diversi partiti, mettendone in risalto vezzi e modi, con una simpatia spesso pungente.
E così che tra le reti della storia tratte dal Maestro Armando Perna (estratti dalle pubblicazioni dei Maestri Ciro Pistillo e Attilio Littera) ritroviamo i canti “Ezzù, ezzù, ezzù” e “Ndì nda mbo”, entrambi rivolti, intorno al 1914, ai candidati delle due fazioni, ossia del Partito Bianco, conservatore e clericale e del Partito Rosso, progressista e anticlericale, provenienti dalle principali famiglie sanseveresi.
Composizioni semplici ed argute che ci parlano delle nostre radici, del rapporto tra ricchezza, nobiltà, popolo e politica, come del legame tra San Severo e figure eminenti di fine ottocento, per scivolare con la memoria al critico letterario italiano Francesco De Sancitis, deputato del Collegio cittadino tra il 1866 e il 1875.
Un viaggio alle origini di modi e ideali che pur partendo da posizioni chiare ed opposte, attraverseranno riforme e revisioni, per inciampare nei decenni nei fossi del trasformismo e di una politica che a mano a mano diverrà sempre più indistinta, fino a perdere il suo volto originario.
Un arco di storia che attende il ventennio, con le sue figure nazionali eminenti; e nemmeno a queste il popolo sanseverese risparmierà la sua arguzia ed ironia, con toccanti canti satirici.
Viene in mente Trilussa, poeta del popolo romano, che con parole quotidiane ha saputo dipingere le vicende politiche e cittadine su una tela divenuta patrimonio e testimonianza di ogni epoca e comunità.
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