La strage di San Giovanni Rotondo del 14 ottobre 1920. l libro “Il gioco della vita degli altri” di Matteo Fiorentino sarà presentato il 6 dicembre a San Severo
Quattordici morti e ottanta feriti: sono i numeri della striscia di sangue che, il 14 ottobre 1920, funestò la vita di San Giovanni Rotondo. Il libro “Il gioco della vita degli altri” di Matteo Fiorentino, che ripercorre quei tragici e convulsi momenti, sarà presentato martedì 6 dicembre, alle ore 18, presso Casa “Eirene” in via Daunia 41. Saluti e introduzione di Dina Contò Orsi, presidente del CRD – Centro di Ricerca e Documentazione per la Storia della Capitanata, a seguire lo storico Giuseppe Clemente dialogherà con l’autore.
Un evento che ha segnato la vita della comunità garganica. Il 14 ottobre di quell’anno, al Municipio dove insediarsi una maggioranza socialista vincitrice delle elezioni amministrative con 1069 voti contro gli 850 di una coalizione denominata “Fascio d’onore” composta da fascisti, popolari, combattenti, liberali e sostenuta dai proprietari terrieri.
E che potesse essere un momento non facile da gestire trova conferma nella decisione del prefetto di Foggia che, il giorno dell’insediamento, inviò a San Giovanni Rotondo, 40 carabinieri (un militare dell’Arma morì durante gli scontri) e 82 soldati. I socialisti organizzarono un corteo a cui, secondo le cronache dell’epoca, parteciparono 600 persone con bandiere rosse e canti accompagnato dalla banda musicale di San Marco in Lamis. Davanti al Municipio la situazione precipitò1: all’arrivo del corteo si erano radunati davanti a Palazzo di Città coloro che non riconoscevano i risultati del voto del 3 ottobre. Di lì a poco la situazione peggiorò e il servizio d’ordine temendo il, peggio sparò contro la folla. Tra le vittime anche passanti e curiosi. Negli anni anche un tentativo di coinvolgere nei fatti Padre Pio, del tutto estraneo alla vicenda.
Cdp Service per Crd Storia Capitanata