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CHIUDE LE PORTE LA SCUOLA PRIMARIA DELLE SUORE SACRAMENTINE. “NON CI SONO PIÙ LE CONDIZIONI PER ANDARE AVANTI. GRAZIE A TUTTI!”

Ci abbiamo messo il cuore, ma non è bastato. Oggi quel cuore è ferito. Dobbiamo comunicarvi, con profondo dolore, che, come dichiarato dalla cooperativa Kairos, la Scuola Primaria chiude le porte.

Abbiamo resistito con tutte le forze, ma non ci sono più le condizioni per andare avanti. Ciò che più ci stringe il cuore è sapere che i veri sconfitti di questa vicenda non siamo noi. A pagarne le conseguenze sono loro, i bambini. Loro che entravano felici in classe ogni giorno, che trovavano qui un rifugio, una casa, una seconda famiglia. Loro che si sono fidati, che ci hanno donato le loro emozioni, le loro fragilità, la loro voglia di crescere. Perdere una scuola è perdere un pezzo di futuro.
A loro, ai nostri piccoli grandi alunni, va il nostro primo pensiero. Continuino a camminare con la gioia che ci hanno trasmesso, con la purezza che ci hanno donato ogni giorno.

Grazie alle famiglie per averci affidato i loro figli, i loro sogni, i loro sacrifici. Per averci camminato accanto con fiducia e silenziosa forza. Non siamo riusciti a salvare le porte, ma abbiamo custodito i cuori.

Un grazie profondo e sentito, oltre che al personale scolastico, va anche a chi ha reso tutto questo possibile: i docenti che non sono mai stati solo insegnanti, ma maestri di umanità, di ascolto, di pazienza, di dedizione. A loro, che hanno sostenuto fatiche silenziose, che hanno creduto in un progetto anche quando tutto sembrava difficile, che hanno abbracciato i ragazzi con gli occhi, con le parole, con il cuore.

E, infine, grazie alle nostre suore.

A Suor Angela, la nostra fondatrice che ha piantato il primo seme con la fede semplice e radicale dei santi. Che ha sognato una scuola che fosse casa, che fosse famiglia, che fosse Chiesa viva.
A Suor Viviana che ha portato avanti quel sogno con forza e dolcezza, con rigore e tenerezza.
All’infaticabile Suor Gabriella, attuale pilastro di una casa fatta non di mattoni, ma di cuori.
Siete state e lo siete tutt’ora, la lampada accesa che ha illuminato il nostro cammino. Ci avete insegnato che l’educazione è una missione, non un mestiere, che ogni bambino è un dono, che ogni giornata può diventare preghiera.

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