A SAN SEVERO È EMERGENZA ANIMALI: UNA PETIZIONE CHIEDE RIFUGIO PER I GATTI

A San Severo si ripete ogni giorno la stessa scena: gattini che finiscono intrappolati nei vani motore delle auto, cuccioli malati abbandonati per strada, gatti feriti in cerca di aiuto. Molto spesso, la risposta ricevuta da cittadini e volontari è sempre la stessa: “Non c’è posto”.
Questa situazione, ormai cronica, è al centro di una petizione online che sta raccogliendo sempre più adesioni. Ad oggi, le firme sono quasi 400 e i promotori dell’iniziativa auspicano un sostegno ancora più ampio da parte dei sanseveresi sensibili al benessere animale. Il testo della petizione descrive una realtà drammatica: la Polizia locale e l’ENPA, associazione impegnata nella tutela degli animali, si trovano spesso nell’impossibilità di rispondere efficacemente alle richieste di aiuto.
L’ENPA, infatti, non riceve alcun rimborso dal Comune per il servizio che svolge e si ritrova a fronteggiare un’emergenza costante senza fondi né supporto istituzionale. Secondo i promotori, il Comune di San Severo, guidato dalla sindaca Lidya Colangelo, non ha ancora predisposto una struttura idonea all’accoglienza e alla cura dei gatti randagi. Mancano sia un servizio di pronto intervento sia un rifugio sanitario dedicato. Una situazione che, per chi ha avviato la raccolta firme, non è più accettabile.
La petizione lancia un appello diretto alla sindaca e all’amministrazione comunale: “Chiediamo un impegno concreto per la creazione di una struttura di accoglienza per gatti e di un servizio di pronto intervento che possa occuparsi del loro recupero e della loro cura”. L’iniziativa coinvolge l’intera cittadinanza: “Unitevi a noi per esigere un cambiamento e dare voce a chi non può farsela da solo. Firmate la petizione su change.org per chiedere un rifugio per i gatti a San Severo”.
La speranza è che la mobilitazione popolare possa portare finalmente all’attenzione delle istituzioni un problema da troppo tempo ignorato, e garantire così dignità e protezione agli animali più fragili della città.
A.C.